19/09/2020 Veneris Family Office e Federmanager Friuli Venezia Giulia nella splendida cornice di Trieste

Veneris Family Office ha colto l’opportunità di partecipare in veste di sponsor all’assemblea annuale 2020 di Federmanager Friuli Venezia Giulia, delegazione territoriale dell’associazione che rappresenta gli interessi e le istanze dei dirigenti di aziende industriali.

L’avventura è iniziata la sera prima quando una splendida Trieste ci ha accolto con una leggera brezza, lontana parente della bora che sferza il litorale nei periodi più freddi dell’anno.

L’assemblea, organizzata presso la sala conferenze del MOLO 4 a Trieste, ha coinvolto un centinaio di manager che non hanno voluto far mancare il proprio apporto all’associazione, partecipando all’evento sia da remoto, sia di persona.

L’argomento principale dei lavori assembleari è stato quello della sostenibilità ambientale, con particolare riferimento alla realtà economica locale che può vantare due eccellenze come Fincantieri e il Porto di Trieste.

Entrambe  sono impegnate in questa fase di transizione energetica: Fincantieri ha segnalato una crescente attenzione da parte degli armatori al tema delle tecnologie greeen e della sanificazione rapida degli ambienti all’interno delle navi da crociera. I rappresentanti del Porto di Trieste hanno sottolineato la forte interconnessione con il trasporto delle merci su rotaia, mettendo in evidenza come, al momento, sia utopistico pensare che una nave da crociera possa rifornirsi di energia elettrica, senza creare un black-out nel resto della città.

Su questo punto ci preme sottolineare come sia importante, anche nel campo degli investimenti, non acquistare un prodotto finanziario sulla base della moda del momento. In quest’ultimi anni si sono moltiplicati a dismisura i prodotti a marchio ESG che dovrebbero selezionare le aziende sulla base di criteri ambientali, sociali e di governance. Ma a proposito delle macchine elettriche, ad esempio, abbiamo mai riflettuto sul fatto che le batterie al litio non sono ecologiche, non rinnovabili e soprattutto dannose per l’ambiente?