La tutela del patrimonio dei soggetti fragili.
La tutela del patrimonio è un argomento importante, soprattutto se interessa i soggetti più fragili. Esistono persone che per motivi legati all’età o allo stato di salute hanno bisogno di essere assistite per provvedere alle proprie necessità. Si tratta di persone malate o anziane non autosufficienti, minori nati al di fuori del matrimonio per i quali la mamma o il papà svolgono il ruolo di tutore. Sia che la persona venga assistita da un amministratore di sostegno, sia da un tutore, in entrambi i casi è importante che il suo patrimonio sia protetto e conservato nel tempo. Spesso il compito di tutelare questi soggetti è affidato ad un avvocato nominato dal giudice tutelare, oppure ad un familiare ritenuto meritevole. Trattandosi di un lavoro delicato, ogni atto di disposizione dei beni (titoli, liquidità, immobili) del soggetto assistito deve essere approvato dal giudice tutelare. In questo contesto come può essere di aiuto un servizio di consulenza finanziaria indipendente? Innanzitutto per avere un supporto tecnico nella predisposizione del ricorso al giudice tutelare e successivamente per gestire il rapporto con la banca nell’interesse del soggetto tutelato. Esiste un limite alle operazioni che si possono fare? Certo è definito dall’articolo 372 del codice civile e da ciò che vediamo nel nostro lavoro questo limite non sempre viene rispettato, esponendo il soggetto fragile a rischi non coerenti con la sua situazione. Sulla base della nostra esperienza, il supporto fornito da un professionista senza conflitti di interesse solleva l’avvocato o il tutore da una serie di responsabilità di natura morale ed economica, prima tra tutte il fatto che venga compromessa la sicurezza economica del suo assistito.