Come difendere il patrimonio dall’inflazione?
L’inflazione è un argomento che ormai è diventato virale, soprattutto a seguito del conflitto tra Ucraina e Russia e il conseguente aumento del prezzo delle materie prime energetiche come il gas. Il grafico sottostante rappresenta il numero delle ricerche su Google a livello mondiale circa il tema dell’inflazione negli ultimi 5 anni.
L’argomento inizia ad essere ricercato dal pubblico già dalla metà del 2021 e rimane tra quelli che riscuotono il maggior interesse anche l’anno successivo.
Ma perché è un tema così importante?
Perché colpisce direttamente le tasche di ciascuno di noi, a partire dai prezzi dei beni alimentari (aumentati del 9% da inizio anno) e da quelli energetici (aumentati del 35% da inizio anno).
Quello che i media (giornali, TV) non ci dicono è che l’aumento dei prezzi al consumo è qualcosa diverso rispetto all’inflazione.
Il fatto che i prezzi dei beni alimentari o di quelli energetici aumentino è dato dal rapporto tra la quantità di denaro in circolazione e l’offerta di quel bene sul mercato. Se aumenta la quantità di moneta a disposizione dell’acquirente e nel contempo si riduce o rimane stabile la quantità del prodotto che intendo acquistare, ecco che il prezzo di quel bene aumenta. La buona teoria economica insegna che il modo più efficace per combattere l’inflazione non è mettere un tetto al prezzo di quel prodotto, ma aumentarne l’offerta.
Un tasso di inflazione elevato erode più velocemente il potere di acquisto del nostro reddito, ma anche del nostro patrimonio.
Per difendere il patrimonio dall’inflazione è necessario innanzitutto prendere spunto dalla storia, esaminando come si sono comportati i mercati in circostanze simili, come per esempio negli anni ‘70. Poi tornando alla riflessione precedente, studiare quali sono i settori per i quali vi sarà strutturalmente una domanda superiore all’offerta, come nel caso di alcune materie prime.
Infine prendere atto che l’obbiettivo da raggiungere non è certo di breve, ma di medio lungo termine.