Gli scossoni 2023 al sistema bancario e gli impatti sui risparmi e investimenti
Da inizio 2023 si sono verificati alcuni scossoni al sistema bancario.
Da questo punto di vista, vale la pena soffermarci a valutare cosa è successo per saper prevedere ed evitare situazioni simili che possono avere un impatto anche su risparmi e investimenti.
Cosa è successo negli USA qualche settimana fa con il caso Silicon Valley Bank?
Facciamo un passo indietro per capire i contorni della vicenda.
Per custodire il denaro nel conto corrente, diversamente da quanto accade per una cassetta di sicurezza, è la banca che ci offre un compenso (tasso di interesse) per remunerare la nostra liquidità.
La liquidità depositata in c/c è quindi una passività per la banca, ovvero un debito nei confronti del correntista. La banca, una volta raccolto il denaro in c/c, lo può prestare oppure utilizzare per acquistare obbligazioni come i titoli di stato.
La Silicon Valley Bank acquistando ingenti quantità di titoli del tesoro americano e obbligazioni a lungo termine si è esposta al rischio, poi concretizzatosi, di dover liquidare in perdita questi investimenti per fronteggiare le pressanti richieste di restituzione del denaro da parte dei correntisti che hanno rischiato di perdere i propri risparmi, se non fosse intervenuta la FED.
Il mondo ha tremato perché tali prassi operativa coinvolge una fetta molto ampia del sistema bancario commerciale americano.
Altro passaggio critico è il rialzo dei tassi di interesse deciso dalla BCE a marzo 2023.
I tassi più alti porteranno a una ritirata della liquidità e alcuni nodi sui mercati finanziari verranno al pettine.
Ci sarà sicuramente un aumento delle rate dei mutui a tasso variabile, che potrebbero mettere in difficoltà le famiglie già colpite da un poderoso rialzo dell’inflazione.
In campo assicurativo attualmente una compagnia italiana ha sospeso il riscatto delle polizze vita e si trova in amministrazione straordinaria.
Le banche centrali si trovano di fronte ad un grande dilemma: aumentare ancora i tassi di interesse per frenare l’inflazione o fermarsi perché il rialzo inizia ad essere insostenibile soprattutto per gli stati maggiormente indebitati.
Gli analisti si attendono che i tassi possano crescere in Europa ancora di mezzo punto prima di iniziare a scendere dal prossimo autunno.
Gli investitori e i risparmiatori non devono ascoltare “il rumore” quotidiano dei mercati, con il susseguirsi incessante di notizie che possono condurre a scelte guidate dall’emotività.
È preferibile prendersi il tempo per ripensare ai propri obbiettivi e comprendere se gli investimenti fatti o consigliati sono funzionali o meno al raggiungimento degli stessi.
Come sempre è preferibile privilegiare investimenti diversificati in grado di fronteggiare scenari di mercato avversi e con un elevato grado di liquidabilità.