Investimenti finanziari in azienda e codice sulla crisi di impresa
Con l’introduzione del nuovo codice sulla crisi di impresa assume ancora più rilevanza il controllo degli investimenti finanziari. Può l’acquisto di un semplice BTP di durata decennale creare danni finanziari e quindi potenziali responsabilità per gli amministratori se non adeguatamente pianificato? La risposta è affermativa. Il problema non risiede nella natura del titolo, considerato a basso rischio, ma nella compatibilità del suo funzionamento con le dinamiche aziendali. La nuova norma sulla crisi di impresa impone all’azienda di dotarsi di adeguati assetti in grado di prevenire la crisi finanziaria di impresa. Lo strumento principale individuato dalla norma per prevenire la crisi è il budget dei flussi finanziari a 12 mesi. Supponiamo di aver redatto il budget dei flussi di cassa ma di incorrere in una inaspettata crisi di liquidità nel corso dell’anno. Ci potremmo trovare nella condizione di dover liquidare il BTP per pagare i fornitori. E se il suo valore dopo il 2022 fosse più basso di un 10%? Saremmo costretti a subire una perdita. Lo stesso ragionamento è applicabile ad altri strumenti finanziari come i fondi comuni o a strumenti di risparmio assicurativo come le polizze vita. Il mercato azionario potrebbe aver corretto pesantemente al ribasso e una polizza vita potrebbe vincolare il cliente a mantenere la posizione per un certo periodo di tempo. Cosa succede se si manifesta una improvvisa crisi finanziaria in azienda e la polizza non può essere immediatamente disinvestita? Una azienda sana può andare in crisi per delle semplici scelte finanziarie non ponderate correttamente. Un giudice potrebbe ritenere responsabile il consiglio di amministrazione? Ora più di prima diventa necessario farsi affiancare da un esperto indipendente di pianificazione finanziaria per non incorrere in errori grossolani che possono minare le fondamenta dell’impresa più solida.