Tre generazioni in azienda, Antonio, Marco e Thomas.

In tante aziende oggi ci sono più di una persona di famiglia, a volte di generazioni diverse. Tutto dovrebbe filare liscio, facendo funzionare gli affari con una logica razionale, analitica, oggettiva.

A conti fatti se usiamo principalmente il cervello sinistro tutto dovrebbe andare come deve. 

Ma è veramente così? 

La risposta che ci siamo dati è che a livello sperimentale, in fase di ricerca e di studio può essere così, ma la realtà è ben diversa, complessa, interpretata soggettivamente attraverso i propri valori, cultura, esperienze. 

Ci illudiamo di essere oggettivi nelle nostre valutazioni ma tutti indossiamo degli occhiali personalizzati che ci fanno vedere il mondo… “a modo nostro”. 

Quando si approccia un’impresa di famiglia, magari alla terza generazione, dove nonni e genitori hanno un ruolo ancora importante, prendere scelte razionali è davvero complesso. Ognuno vede l’interesse dal suo punto di vista, non necessariamente legato a logiche razionali. 

Proviamo con un caso reale a spiegarci meglio. 

Siamo in una PMI veneta, fondata negli anni 70′ dal nonno Antonio che ha mantenuto una partecipazione di maggioranza pur non lavorando più in azienda. 

L’azienda attualmente è condotta da Marco, il figlio, che detiene una partecipazione importante ma inferiore al 50%. In azienda lavora anche Thomas, figlio di Marco e nipote di Antonio, con una piccola partecipazione. 

Probabilmente nei prossimi 5-6 anni il timone passerà a Thomas ma nulla è ancora stato pianificato in termini di partecipazioni da trasferire e soprattutto, Thomas è ancora dipendente dal padre per le decisioni anche meno strategiche. 

Di fatto, sia dal punto di vista societario che organizzativo non è mai stato pianificato un vero passaggio generazionale. 

I nodi cominciano a venire al pettine quando si rende necessario ed efficiente trovare delle soluzioni societarie per proteggere l’importante patrimonio aziendale. 

L’azienda negli anni ha creato ricchezza sia in termini finanziari (alto livello di risorse finanziarie detenute) che immobiliari (nel tempo l’azienda ha acquistato più sedi operative). 

Ci sono soluzioni societarie che permettono di valorizzare la ricchezza aziendale non strettamente necessaria allo sviluppo del business. 

I tre soci incontrano dei professionisti che presentano diverse soluzioni per mettere in protezione il patrimonio e per avviare un embrione di passaggio generazionale. Dal punto di vista tecnico sembrano non esserci dubbi su quali siano le soluzioni migliori ma si incontrano diversi tipi di difficoltà nell’attuare queste soluzioni, tutte di tipo soggettivo. 

Antonio il fondatore, creatore dell’azienda, imprenditore encomiabile non ha coltivato nel tempo la cultura economica per comprendere appieno i benefici delle soluzioni proposte. Preferirebbe mantenere la maggioranza anche nella nuova società e che l’intervento professionale fosse condotto dal suo professionista di fiducia, amico di famiglia, ma senza esperienza diretta in operazioni di questo tipo. 

Marco, il figlio, comprende i benefici delle soluzioni proposte, vorrebbe attuarle e si trova in opposizione con il padre. Chiede quindi ai suoi consulenti di fiducia di confrontarsi e di collaborare con il professionista scelto dal padre Antonio.

Marco sostiene la soluzione più innovativa e allo stesso tempo vede l’opportunità di  aumentare il suo peso in termini di quote possedute per avere anche più spazio nelle scelte direzionali, soprattutto nella società operativa. 

La situazione è rimasta bloccata per diverso tempo, facendo perdere risorse economiche e tempo ai diversi protagonisti. 

Finalmente, dopo diverse trattative ed incontri si è arrivati ad una soluzione “di mezzo” sufficientemente buona e accettata da tutti. 

Da un punto di vista razionale possiamo dire che tutti abbiamo perso tempo e risorse finanziarie. 

Dall’altro punto di vista tutti abbiamo guadagnato in esperienza e conoscenza delle dinamiche umane. 

I benefici oggettivi sono stati bilanciati con gli interessi soggettivi delle tre generazioni.  

Questo bagaglio di esperienze nel sapere coinvolgere le parti sedute intorno al tavolo e tenere il focus sugli obiettivi iniziali è uno dei vantaggi del Family Office per le numerose imprese che sono, più o meno, nella medesima situazione.