Ciclo di Deming – come opera il pianificatore finanziario

Il servizio di pianificazione patrimoniale di Veneris Family Office rivolto ai privati investitori equivale all’operato di un direttore finanziario o di un responsabile del controllo di gestione in ambito aziendale. L’attività consiste nello studiare le migliori strategie che possano creare valore nel tempo, ma solo dopo aver valutato diverse alternative di allocazione ed aver ponderato adeguatamente il rapporto rischio/rendimento. Infine, periodicamente il pianificatore finanziario verifica l’allineamento dei risultati rispetto agli obiettivi apportando qualora servissero delle correzioni tattiche. Pianificazione, messa in opera, controllo e rettifiche di rotta.  Vi ricorda qualcosa? Si chiama “Ciclo di Deming” o del miglioramento continuo ed è una delle chiavi del successo nelle aziende e come stiamo sperimentando da anni, anche nell’amministrazione dei patrimoni personali. Il problema principale che riscontriamo ogni giorno è che la messa in opera prevale su tutte altre componenti del ciclo. Non ci si ferma mai a pianificare, controllare, rettificare. Quante volte avete portato a termine una dieta specifica e ne avete valutato razionalmente i risultati prima di cambiarla? Per entrare nel concreto, per esempio in ambito di pianificazione e consulenza patrimoniale, operiamo generalmente così: 1 – Definizione degli obiettivi del cliente: previdenziali, accumulo e protezione del capitale, creazione di somme da destinare a figli e al coniuge, all’acquisto di immobili, di aziende, progetti futuri ecc.. 2 – Definizione delle quantità di risorse finanziarie da accumulare e destinare ai singoli obiettivi in base al momento in cui devono essere disponibili (linea del tempo). A questo punto individuiamo insieme al cliente la strategia più adatta a realizzare gli obbiettivi, secondo i tempio prefissati. Una volta definito il percorso di pianificazione, mettiamo in atto il piano e periodicamente svolgiamo un check sul grado di allineamento agli obiettivi prefissati, tenendo conto di eventuali nuove richieste e mutazioni di scenario. Qualora si renda necessario, viene rivista l’impostazione iniziale in ragione delle nuove variabili e aggiustiamo il piano finanziario. Questo lavoro di pianificazione, messa in opera, controllo ed eventuale correzione tattica è un processo naturale di continuo allineamento alle esigenze di vita dei nostri clienti. Questo reciproco scambio e condivisione di informazioni permette al cliente di avere piena consapevolezza delle scelte che riguardano il suo benessere finanziario.

Tre generazioni in azienda, Antonio, Marco e Thomas.

In tante aziende oggi ci sono più di una persona di famiglia, a volte di generazioni diverse. Tutto dovrebbe filare liscio, facendo funzionare gli affari con una logica razionale, analitica, oggettiva. A conti fatti se usiamo principalmente il cervello sinistro tutto dovrebbe andare come deve.  Ma è veramente così?  La risposta che ci siamo dati è che a livello sperimentale, in fase di ricerca e di studio può essere così, ma la realtà è ben diversa, complessa, interpretata soggettivamente attraverso i propri valori, cultura, esperienze.  Ci illudiamo di essere oggettivi nelle nostre valutazioni ma tutti indossiamo degli occhiali personalizzati che ci fanno vedere il mondo… “a modo nostro”.  Quando si approccia un’impresa di famiglia, magari alla terza generazione, dove nonni e genitori hanno un ruolo ancora importante, prendere scelte razionali è davvero complesso. Ognuno vede l’interesse dal suo punto di vista, non necessariamente legato a logiche razionali.  Proviamo con un caso reale a spiegarci meglio.  Siamo in una PMI veneta, fondata negli anni 70′ dal nonno Antonio che ha mantenuto una partecipazione di maggioranza pur non lavorando più in azienda.  L’azienda attualmente è condotta da Marco, il figlio, che detiene una partecipazione importante ma inferiore al 50%. In azienda lavora anche Thomas, figlio di Marco e nipote di Antonio, con una piccola partecipazione.  Probabilmente nei prossimi 5-6 anni il timone passerà a Thomas ma nulla è ancora stato pianificato in termini di partecipazioni da trasferire e soprattutto, Thomas è ancora dipendente dal padre per le decisioni anche meno strategiche.  Di fatto, sia dal punto di vista societario che organizzativo non è mai stato pianificato un vero passaggio generazionale.  I nodi cominciano a venire al pettine quando si rende necessario ed efficiente trovare delle soluzioni societarie per proteggere l’importante patrimonio aziendale.  L’azienda negli anni ha creato ricchezza sia in termini finanziari (alto livello di risorse finanziarie detenute) che immobiliari (nel tempo l’azienda ha acquistato più sedi operative).  Ci sono soluzioni societarie che permettono di valorizzare la ricchezza aziendale non strettamente necessaria allo sviluppo del business.  I tre soci incontrano dei professionisti che presentano diverse soluzioni per mettere in protezione il patrimonio e per avviare un embrione di passaggio generazionale. Dal punto di vista tecnico sembrano non esserci dubbi su quali siano le soluzioni migliori ma si incontrano diversi tipi di difficoltà nell’attuare queste soluzioni, tutte di tipo soggettivo.  Antonio il fondatore, creatore dell’azienda, imprenditore encomiabile non ha coltivato nel tempo la…

Come superare l’inflazione del 2023.

Ad inizio anno, le grandi banche internazionali si esercitano nell’individuare quali saranno gli investimenti più interessanti e redditizi nei successivi 12 mesi. Da un punto di vista finanziario, il 2023 si apre con gli stessi interrogativi presenti alla fine del 2022 e che riguardano l’esito della guerra tra Russia e Ucraina, il prezzo del gas, l’arrivo o meno di una recessione e il conseguente calo dell’inflazione. Il rumore di fondo però ci distoglie dai grandi movimenti ciclici, capaci di incidere significativamente sulla nostra prosperità e libertà futura. Ci sono alcuni aspetti, a prescindere dalle previsioni astrologiche sui mercati finanziari, su cui vale la pena soffermarsi e la prima riflessione è questa: con un tasso di inflazione al 9,2% e un tasso medio di rendimento dei titoli di stato dell’area euro al 2,36% (fonte https://www.ecb.europa.eu/stats/html/index.it.html) ci guadagna il  creditore (cioè il risparmiatore) o il debitore (cioè lo Stato)?  Ci guadagna il debitore/Stato, in quanto le sue entrate (costituite dalle imposte) crescono in proporzione all’aumento dei prezzi e nel contempo le sue uscite (costituite dagli interessi) rimangono fisse, inferiori all’inflazione di quasi 7 punti percentuali. Questo meccanismo sgonfia l’ammontare del debito in modo silenzioso, ma doloroso per chi detiene dei risparmi.  Che fare allora? La prima idea potrebbe essere quella di indebitarsi a tasso fisso e impiegare questo capitale in forme di investimento (esempio immobili) con rendimenti indicizzati all’inflazione. La seconda idea è prendere in esame settori/aree che nel medio lungo termine beneficeranno di un altro cambio di paradigma in atto, quello del progressivo ma affrettato abbandono delle fonti fossili da parte dei paesi occidentali, in particolare quelle di origine russa. Si tratta di una transizione ad alta intensità di materie prime (pensiamo ai minerali che compongono le batterie elettriche per auto) e per sua natura inflazionistica, dovendo acquistare a prezzi più alti ciò che prima era a buon mercato.      

La tutela del patrimonio dei soggetti fragili.

La tutela del patrimonio è un argomento importante, soprattutto se interessa i soggetti più fragili. Esistono persone che per motivi legati all’età o allo stato di salute hanno bisogno di essere assistite per provvedere alle proprie necessità. Si tratta di persone malate o anziane non autosufficienti, minori nati al di fuori del matrimonio per i quali la mamma o il papà svolgono il ruolo di tutore. Sia che la persona venga assistita da un amministratore di sostegno, sia da un tutore, in entrambi i casi è importante che il suo patrimonio sia protetto e conservato nel tempo.  Spesso il compito di tutelare questi soggetti è affidato ad un avvocato nominato dal giudice tutelare, oppure ad un familiare ritenuto meritevole. Trattandosi di un lavoro delicato, ogni atto di disposizione dei beni (titoli, liquidità, immobili) del soggetto assistito deve essere approvato dal giudice tutelare. In questo contesto come può essere di aiuto un servizio di consulenza finanziaria indipendente?  Innanzitutto per avere un supporto tecnico nella predisposizione del ricorso al giudice tutelare e successivamente per gestire il rapporto con la banca nell’interesse del soggetto tutelato.  Esiste un limite alle operazioni che si possono fare?  Certo è definito dall’articolo 372 del codice civile e da ciò che vediamo nel nostro lavoro questo limite non sempre viene rispettato, esponendo il soggetto fragile a rischi non coerenti con la sua situazione. Sulla base della nostra esperienza, il supporto fornito da un professionista senza conflitti di interesse solleva l’avvocato o il tutore da una serie di responsabilità di natura morale ed economica, prima tra tutte il fatto che venga compromessa la sicurezza economica del suo assistito.      

“Oggi ho 48 anni e a 60 anni voglio godermi la famiglia e il mio tempo”. Ecco come lo abbiamo aiutato.

Qualche mese fa abbiamo incontrato un professionista con le idee chiare. Il nome di fantasia che abbiamo scelto è Giovanni, a tutela della sua privacy. Giovanni è un manager di una importante società di consulenza italiana. 48 anni, una moglie e due figli da crescere. Ha uno stipendio importante destinato a buoni tassi di crescita in base al suo piano di carriera. A 60 anni il suo contratto di lavoro si concluderà.  Giovanni ha tutta l’intenzione di non lavorare fino alla naturale decorrenza di pensione (oggi calcolata a 67 anni) o di poter scegliere se lavorare solo per divertimento fino alla pensione e non per necessità. Giovanni ha le idee chiare sul suo futuro e vuole pianificare con attenzione per non avere brutte sorprese per se e la sua famiglia. L’obiettivo di Giovanni è quindi quello di mantenere il tenore di vita famigliare inalterato dal momento dell’interruzione del rapporto di lavoro, a 60 anni, fino alla data presunta di pensione, 67 anni. Inoltre essendo l’unico percettore di reddito vorrebbe mantenere il tenore di vita famigliare inalterato in caso di sua premorienza o di invalidità. Cosa abbiamo fatto noi di Veneris: 1 – Abbiamo redatto un report contenente le sue entrate ed uscite annue, la consistenza del suo patrimonio mobiliare ed immobiliare, le rendite provenienti dal suo patrimonio, le entrate future, la stima della sua futura pensione netta. 2 – Abbiamo effettuato una valutazione qualitativa e quantitativa degli strumenti assicurativi già contratti da Giovanni e degli strumenti finanziari e previdenziali in suo possesso. 3 – Dopo aver approfondito con grande precisione le necessità di Giovanni abbiamo predisposto un budget plan con diversi orizzonti temporali. Dal momento dell’analisi ai 60 anni, dai 60 alla pensione, dalla pensione in poi verificando la sostenibilità del tenore di vita desiderato nei diversi sotto periodi. 4 – Abbiamo stimato quanto Giovanni ha accumulato e quanto ancora dovrebbe accantonare per raggiungere gli obiettivi dichiarati. In conclusione, dopo una attenta valutazione del suo profilo di rischio negli investimenti, abbiamo predisposto una allocazione finanziaria delle risorse attuali e future che con un buon livello di probabilità e una buona efficienza (minimizzazione a parità di efficacia nel raggiungere l’obiettivo dei costi degli strumenti utilizzati) permetta di raggiungere gli obiettivi desiderati nei diversi sotto periodi. Giovanni oggi è tranquillo grazie alla dettagliata pianificazione ventennale. Le risorse accantonate hanno un scopo e questo aiuta a vivere più serenamente le scelte fatte. Non deve…

Veneris Family Office sponsor dell’assemblea 2020 di Federmanager Friuli Venezia Giulia

Veneris Family Office è lieta di annunciare la propria presenza in qualità di sponsor all’assemblea 2020 di Federmanager Friuli Venezia Giulia che si terrà a Trieste il prossimo 19/09/2020, presso la sala riunioni del Molo IV in Punto Franco Vecchio di Trieste. L’Assemblea avrà inizio con la tavola rotonda “Trieste, il mare e la mobilità green. Nuovi scenari post Covid-19”, dedicata alla condivisione delle opinioni e riflessioni sulla mobilità sostenibile e sull’innovazione ecologica come driver per un’economia green (FD-locandina assemblea). Teniamo particolarmente a questo evento per l’importanza delle tematiche trattate e per rinsaldare il rapporto con un’associazione di categoria, come Federmanager, da sempre attenta alle innovazioni ed alle esigenze dei propri dirigenti associati. Vi racconteremo l’esperienza e i fatti salienti della giornata che ci attende.